Negli ultimi decenni la medicina e la prevenzione hanno fatto passi da giganti nel contrasto ai tumori. Uno dei problemi però che affliggono i medici è capire come mai spesso, dopo un intervento chirurgico, la malattia si ripresenti. O si diffonda, dopo un periodo di latenza.
Una recente ricerca medica sembra evidenziare come le cellule cancerogene possano sfuggire al sistema immunitario e minare la salute della persona, proprio perché il sistema immunitario è molto occupato a guarire le ferite lasciate sul corpo dall’intervento. I medici sanno che ogni azione ha un effetto collaterale: una menomazione, una cicatrice, un indebolimento…Un rimandare nel tempo -ma non per sempre- quel problema che non si può risolvere.
Si potrebbero fare alcune riflessioni sulla natura sottile della persona e della sua fisicità. Notare come la malattia sia un segnale di un sistema non più capace di rimanere in equilibrio. E come proprio l’intervento per restituire tale equilibrio possa essere visto come un disequilibrio ancora più forte. Che forse il sistema non è in grado di sopportare. O che il sistema recupera reinserendo il male.
Nella vita personale, nelle piccole e grandi cose, nelle relazioni, così come nei rapporti tra le nazioni, esiste sempre un equilibrio. Ed esistono sempre effetti collaterali.
Combatterli? Studiarli? Integrarli?
Certo non ignorarli.
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