Ricominciare non è soltanto il titolo e l’argomento di canzoni e poesie. E’ qualcosa di profondamente connesso alla nostra natura.
Nonostante tutti noi viviamo immersi (o sommersi) in una cultura orientata al successo e che non ha spazio per il fallimento, presto o tardi, tutti sperimentiamo la caduta.
Per anni, nei nostri lavori, abbiamo seguito clienti nelle loro avventure professionali e personali. Dall’entusiasmo dei primi inizi, attraverso le complessità delle sfide delle loro vite e del loro lavoro, fino a qualche punto critico e ai problemi con cui devono fare i conti.
In quel punto critico, si fa l’esperienza della possibilità di essere sopraffatti dai problemi -e questa è la ragione per cui una rete di amici e di professionisti che dia supporto può aiutare- e di ricominciare.
Ricominciare è un’attitudine (kimochi) che può essere scoperta, allenata, sviluppata ulteriormente.
Come?
Praticare una disciplina marziale e abituare il corpo (e quanto contiene) a cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi, aiuta tanto. Specialmente nel considerare che rialzarsi è un’opzione -meglio: una decisione- che noi e non altri, possiamo prendere.
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