La Città di Torino ha recentemente ospitato la “Japan Week“, un evento internazionale organizzato dalla International Friendship Foundation, con sede a Tokyo, il cui scopo principale è “promuovere relazioni amichevoli, comprensione reciproca e pace attraverso la cultura e l’arte”.
Abbiamo così avuto la possibilità di visitare e frequentare, dopo una fila abbastanza ordinata e un tempo di attesa ragionevole, la piccola fiera e i workshop ospitati al Museo delle Arti Orientali di Torino, una gemma luminosa nel panorama culturale italiano.
Tra molti stand interessanti, la nostra attenzione è stata catturata da “Bizen Osafune Japanese Sword”, della città di Setouchi, in Giappone.
La loro economia è profondamente radicata nella cultura di forgiare le spade, in particolar modo nella loro tecnica di incisione dell’elsa (o se vogliamo essere tradizionalisti, la tsuba della katana).
Queste persone intraprendenti stanno cercando di riavviare la loro attività anche impostando un crowdfunding che potrebbe consentire loro di dare vita alla loro visione.
Sara ha vinto una piccola gara tra i visitatori, per cui è stata premiata con un regalo speciale: un’incisione su una piccola lastra di rame. Ovviamente ha chiesto che fosse incisa la parola “Aikido”.
Ci piace citare quindi ciò che Morihei Ueshiba ha scritto ne “L’Arte della Pace”, dove ha lasciato detto:
La vita stessa è sempre una prova. Nell’allenamento, devi testare e lucidare te stesso per affrontare le grandi sfide della vita. Trascendi il regno della vita e della morte, e poi sarai in grado di fare la tua strada in modo calmo e sicuro attraverso qualsiasi crisi che ti si ponga di fronte.
Qualunque cosa O’Sensei intendesse per “testare e lucidare”, tutti noi lo sperimentiamo sulla nostra pelle. Guardare il fabbro che incide il kanji può essere un contributo silenzioso per comprendere il significato esatto di ciò che cerchiamo di incarnare nella pratica del nostro dojo.