裸の付き合い, hadaka no tsukiai.
In Giappone frequentare i bagni pubblici e le terme (onsen) è un’abitudine socialmente molto diffusa.
Di norma, si accede alle vasche alimentate con acqua termale, in ambienti separati per sesso, dopo essersi accuratamente lavati tutto il corpo.
Non è raro vedere abitanti del posto farsi tutta la toeletta: radersi, lavarsi i denti di fronte a tutti sono gesti considerati normali.
Si accede a questi ambienti totalmente nudi, al limite portandosi un piccolo asciugamano da tenersi in testa, per abbassare la temperatura ed evitare colpi di calore.
Hadaka no tsuitai si traduce come “frequentare nudi un bagno” ma di fatto significa qualcosa di più profondo.
“Una relazione completamente autentica”, significa accettare di mettersi a nudo; in questo caso anche a livello fisico.
In pubblico i Giapponesi sono molto riservati, evitano il contatto fisico e generalmente sono di poche parole.
Sembra paradossale quindi l’abitudine a socializzare, nudi, condividendo una vasca termale. Sembra (e magari è) una necessaria compensazione.
Di certo c’è la necessità di potersi concedere momenti e luoghi dove poter abbattere e ridurre le maschere sociali cui siamo tutti sottomessi.
I bagni pubblici e le onsen assolvono questo compito, così come i Dojo e le varie feste che coinvolgono tanti volontari nei preparativi.
Anche questa esperienza ci rimanda alla condivisione nello spogliatoio, lungo la settimana e non possiamo fare a meno di riflettere sul significato profondo che la condivisione della nostra nudità porta con sé.