E’ notizia recente. Stefania Constantini e Amos Mosaner hanno conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi Invernali che si stanno svolgendo in Cina in questi giorni.
Vincere una medaglia olimpica è un evento eccezionale per un atleta e per la nazione che rappresenta. Due italiani che vincono la medaglia d’oro nel Curling è una notizia ancora più unica.
I media, si sa, si infiammano per notizie come queste. Altrettanto velocemente, rispediscono nel dimenticatoio i protagonisti di queste storie, i loro nomi e le loro gesta. Prima che questo accada, la notizia può servire per fare qualche ragionamento sulla bizzarra condizione in cui vivono i praticanti, i tecnici e gli atleti degli “sport minori”, quali sono considerati anche le Arti Marziali.
In Italia, il Curling ha una casa istituzionale nella FISG, la Federazione Italiana degli Sport del Ghiaccio, conta poco più di trecento atleti professionisti tesserati, un numero di praticanti di poche centinaia di persone e tre impianti omologati in Italia.
Facendo due rapidi conti, c’è una sproporzione evidente tra il costo degli impianti, della struttura organizzativa e la dimensione del movimento. Per esempio, in Trentino si parla della realizzazione di un nuovo impianto, con un preventivo di 180 milioni di Euro che evidentemente non possono essere recuperati dalle quote associative di un gruppo di praticanti di Curling… (e nemmeno da altri praticanti di sport sul ghiaccio)
Fa tenerezza rileggere le relazioni sulla crescita del movimento subito dopo le Olimpiadi del 2006. Si parla di pionieri, di passione, del problema della scarsa visibilità, della necessità di avviare un percorso in sinergia col mondo scolastico…
Anche noi dell’Aikido condividiamo tanto con gli amici del Curling.
Anche noi siamo pochi (certamente meno dei cugini del Karate, Judo, Ju Jutsu e TaeKwonDo, che però hanno i nostri stessi problemi); anche noi abbiamo poca visibilità, poca attrattività per sponsorizzazioni, poca o nulla generazione di indotto.
Anche all’interno della FIJLKAM, come del resto avviene nella FISG, nascono gemme di assoluto valore tecnico, riconosciuto in ambito olimpico e internazionale.
Sullo Sport si può costruire un tassello importante della società che vogliamo essere. A fronte di una piccolissima parte di sportivi che muove fiumi di denaro, c’è e ci sarà sempre la maggioranza di sportivi che, a conti fatti, pagherà sempre per poter esprimere la propria passione. Ci sarà sempre un saldo negativo tra costi di impianto e ritorni economici attesi.
Quindi, adesso che con il PNRR enormi fiumi di denaro di un’economia nuovamente a debito saranno stanziati anche per l’edilizia e impiantistica sportiva, può esserci la possibilità di ricordarci tutti che certi investimenti hanno un rendimento che supera la metrica finanziaria ed economica. Che permettere l’esercizio fisico in forma aggregata, che agevolare la scintilla di una passione, che far sentire il cittadino come un soggetto che ha il diritto di perseguire il proprio benessere anche al di fuori degli schemi lavorativi della società…Che tutto questo ha un valore, non solo economico.
Vogliamo essere ottimisti e pensare che il Curling abbia dato una lezione. Che le celebrazioni di questi giorni non siano un colpo di spugna che fa dimenticare che certi Palacurling realizzati per le Olimpiadi erano stati trasformati in deposito di auto. Che il mondo delle istituzioni comprenda che facilitare il dialogo tra sport e scuola non sia una sola operazione di maquillage politico ma il reale interesse dei ragazzi. E che ciascuno di noi nutra la propria passione per vincere la propria medaglia ogni giorno.
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